ROMA - "Troppo Berlusconi nei tg", è questa la conclusione alla quale è arrivata l'Autorità per la garanzia nelle comunicazioni dopo aver monitoraro tg e televisioni. Nel tempo di notizia c'è, scrive l'Agcom, "un'obiettiva sovraesposizione del presidente del Consiglio, il quale, oltre tutto, è direttamente parte nelle elezioni amministrative in quanto capolista a Milano". Perciò l'Autorità ha ribadito a tutti i tg "di attenersi con particolare rigore ai principi di completezza, correttezza, obiettività, equità, imparzialità e parità di trattamento di tutte le liste e i soggetti concorrenti, fino alla fine della campagna elettorale, ricordando che non è consentito un uso di riprese televisive con presenza diretta, non giustificata, di membri del governo o di esponenti politici".
"complottisti sono tutte quelle persone dotate dell'intelligenza minima di rifiutare di credere che gli asini volano. E, quando sentono qualcuno che gli racconta di avere visto un asino che vola, subito si ritraggono e vanno a cercare un'altra spiegazione. Anche se tutte le tv del mondo gli mostrano un asino che vola sul serio" Giulietto Chiesa
giovedì 28 aprile 2011
martedì 26 aprile 2011
Al Jazeera gioca sporco. Uno storico commentatore lascia per protesta
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Il noto giornalista della tv al Jazeera, Ghassan Ben Jiddo, direttore dell'ufficio di corrispondenza di Beirut e da anni conduttore di uno dei programmi di approfondimento politico più seguito nell'etere del mondo arabo, ha presentato le sue dimissioni dall'emittente controllata dall'emiro del Qatar. Lo ha confermato lo stesso Ben Jiddo all'ANSA, interpellato telefonicamente, dopo che stamani sul quotidiano libanese As Safir era apparsa la notizia, secondo cui il giornalista si sarebbe dimesso in dissenso con la linea editoriale dell'emittente.
Il quotidiano di Beirut aveva oggi riferito che il noto giornalista, di padre tunisino e di madre libanese, aveva presentato giorni fa le sue dimissioni in una lettera, in cui scriveva che Al Jazeera ha smesso di essere quel sogno di oggettività professionale e si è trasformata in una ''centrale operativa per l'incitamento''.
Il quotidiano di Beirut aveva oggi riferito che il noto giornalista, di padre tunisino e di madre libanese, aveva presentato giorni fa le sue dimissioni in una lettera, in cui scriveva che Al Jazeera ha smesso di essere quel sogno di oggettività professionale e si è trasformata in una ''centrale operativa per l'incitamento''.
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