E’ più facile e veloce bonificare uno stabilimento di 9,58 ettari pieno di amianto o tappare la bocca ad un giornalista scomodo corrompendo Aruba per fargli chiudere il sito?
Per la Barilla evidentemente la seconda ipotesi è stata più conveniente. Forse pensavano che tappando la bocca ad un giornalista non ci sarebbe mai stata una cassa di risonanza… e qui si sbagliavano di grosso perché adesso metteremo in moto la macchina del fango.
"complottisti sono tutte quelle persone dotate dell'intelligenza minima di rifiutare di credere che gli asini volano. E, quando sentono qualcuno che gli racconta di avere visto un asino che vola, subito si ritraggono e vanno a cercare un'altra spiegazione. Anche se tutte le tv del mondo gli mostrano un asino che vola sul serio" Giulietto Chiesa
mercoledì 16 febbraio 2011
lunedì 14 febbraio 2011
Montezemolo(Trilateral Commission) in soccorso di Riotta (Bilderberg Group) per la direzione del Sole24Ore
Pubblicato da
Vincenzo Salerno
Montezemolo in soccorso di Riotta
(mollato anche da Marcegaglia)
(mollato anche da Marcegaglia)
Il cda dell'editrice di Confindustria ha definito impropria la sfiducia espressa dai giornalisti del Sole 24 ore sul direttore Gianni Riotta. Che ha ottenuto il sostegno dei consiglieri della cerchia del presidente della Ferrari
Fronde confindustriali in manovra al Sole 24 Ore. Luigi Abete, che tra gli affari di famiglia conta anche l’editoria, non è proprio un novellino del settore. Eppure ci sarebbe proprio lui dietro il giudizio del cda dell’editrice di Confindustria che venerdì ha definito impropria la sfiducia della redazione al direttore Gianni Riotta.
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Anonymous, oscurati siti Governo e Camera
Pubblicato da
Vincenzo Salerno
ROMA - "Abbiamo attaccato e resi inaccessibili per diverso tempo i siti del governo e di camera.it": lo afferma Anonymous, il network telematico per la libertà di internet, rivendicando gli assalti informatici di oggi contro i siti istituzionali italiani. Il gruppo afferma di aver reso "inaccessibile per alcune ore" diversi siti, in particolare quello della Camera dei deputati.
"Anonymous non accetta che alla Camera durante un dibattito ci siano politici che si addormentano o peggio iniziano a usare un linguaggio scorretto, con cori da stadio o addirittura venendo alle mani", recita una comunicazione del gruppo sulle ragioni della scelta del sito camera.it tra gli obiettivi dell'attacco informatico. A.B. precisa all'ANSA che nel mirino sono finiti anche governo.it, senato.it e parlamento.it, "hanno partecipato in almeno 1.400, e la decisione è stata frutto di un lungo dibattito che ha coinvolto i non-italiani". "Mentre loro litigano fuori da quella sede istituzionale centinaia di migliaia di famiglie non arrivano a fine mese - prosegue Anonimous - e non è rispettoso per nessuno offrire uno spettacolo del genere. La 'campagna italiana' di Anonymous "crede che questa penisola di storia, di cultura, di tradizione di grandi personaggi non possa decadere nel baratro. Anonymous non dimentica, Anonymous non perdona le ingiustizie, aspettateci sempre!", dicono, preannunciando nuove iniziative finché "non ci saranno cambiamenti radicali".
"Abbiamo oscurato per circa trenta minuti oggi anche il sito mediaset.it": ha anche affermato il gruppo Anonymous.
Il sito del governo italiano ha subito diversi attacchi nel corso della giornata che hanno provocato "momenti di criticità" ma le misure di contrasto messe in atto dalla polizia postale hanno impedito agli hackers di bloccare completamente il sito. Lo si apprende da fonti investigative secondo le quali i pirati informatici hanno tentato anche di attaccare altri siti istituzionali tra cui quelli di Camera e Senato, senza però riuscirci.
"Sapevamo dell'attacco e abbiamo predisposto delle contromisure che ci hanno consentito di rispondere in maniera adeguata", dicono le fonti, sottolineando che in alcuni casi sono state proprio le difese alzate a 'bloccare' per brevi periodi i siti istituzionali. Ad esempio, nel corso della giornata è stato deciso di bloccare l'accesso dall'estero al sito del governo. Nei giorni scorsi un attacco informatico al governo era stato annunciato dagli hackers di Anonymous, il network di sostenitori di Wikileaks.
"Anonymous non accetta che alla Camera durante un dibattito ci siano politici che si addormentano o peggio iniziano a usare un linguaggio scorretto, con cori da stadio o addirittura venendo alle mani", recita una comunicazione del gruppo sulle ragioni della scelta del sito camera.it tra gli obiettivi dell'attacco informatico. A.B. precisa all'ANSA che nel mirino sono finiti anche governo.it, senato.it e parlamento.it, "hanno partecipato in almeno 1.400, e la decisione è stata frutto di un lungo dibattito che ha coinvolto i non-italiani". "Mentre loro litigano fuori da quella sede istituzionale centinaia di migliaia di famiglie non arrivano a fine mese - prosegue Anonimous - e non è rispettoso per nessuno offrire uno spettacolo del genere. La 'campagna italiana' di Anonymous "crede che questa penisola di storia, di cultura, di tradizione di grandi personaggi non possa decadere nel baratro. Anonymous non dimentica, Anonymous non perdona le ingiustizie, aspettateci sempre!", dicono, preannunciando nuove iniziative finché "non ci saranno cambiamenti radicali".
"Abbiamo oscurato per circa trenta minuti oggi anche il sito mediaset.it": ha anche affermato il gruppo Anonymous.
Il sito del governo italiano ha subito diversi attacchi nel corso della giornata che hanno provocato "momenti di criticità" ma le misure di contrasto messe in atto dalla polizia postale hanno impedito agli hackers di bloccare completamente il sito. Lo si apprende da fonti investigative secondo le quali i pirati informatici hanno tentato anche di attaccare altri siti istituzionali tra cui quelli di Camera e Senato, senza però riuscirci.
"Sapevamo dell'attacco e abbiamo predisposto delle contromisure che ci hanno consentito di rispondere in maniera adeguata", dicono le fonti, sottolineando che in alcuni casi sono state proprio le difese alzate a 'bloccare' per brevi periodi i siti istituzionali. Ad esempio, nel corso della giornata è stato deciso di bloccare l'accesso dall'estero al sito del governo. Nei giorni scorsi un attacco informatico al governo era stato annunciato dagli hackers di Anonymous, il network di sostenitori di Wikileaks.
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venerdì 11 febbraio 2011
ANONYMOUS, il 13/2 nuovo attacco web a siti governo
Pubblicato da
Vincenzo Salerno
Anonymous, il network telematico di sostenitori di Wikileaks, annuncia un nuovo attacco contro i siti governativi italiani per domenica 13 febbraio alle 12 Gmt (le 13 in Italia). Lo si legge in un comunicato del gruppo pubblicato in rete, denominato 'Operation Italy, part 2'.
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giovedì 3 febbraio 2011
EGITTO.MA QUALE ”RIVOLUZIONE D’EGITTO” ?
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oltrelamente
DI ALBERTO B. MARIANTONI
mirorenzaglia.org
Dopo quasi una vita trascorsa nel Vicino e Medio Oriente (Maghreb e Machreq), può darsi pure che io stia invecchiando. E magari, con l’inesorabile trascorrere del tempo, stia ugualmente rincoglionendo, arrivando addirittura a smarrire, senza volerlo e senza saperlo, non soltanto il significato ed il senso del reale ma, perfino, la semplice professionalità dell’ordinaria osservazione, della banale indagine, dell’elementare analisi e della più rudimentale valutazione degli avvenimenti della cronaca… Ma santo Iuppiter! Per quanto riguarda la cosiddetta “rivolta popolare” contro le attuali strutture della Repubblica araba d’Egitto (in arabo: Gumhuriyya o Jumhuriyya Miṣr al-Arabiyya), credo che, questa volta, i soliti noti stiano davvero esagerando…
mirorenzaglia.org
Dopo quasi una vita trascorsa nel Vicino e Medio Oriente (Maghreb e Machreq), può darsi pure che io stia invecchiando. E magari, con l’inesorabile trascorrere del tempo, stia ugualmente rincoglionendo, arrivando addirittura a smarrire, senza volerlo e senza saperlo, non soltanto il significato ed il senso del reale ma, perfino, la semplice professionalità dell’ordinaria osservazione, della banale indagine, dell’elementare analisi e della più rudimentale valutazione degli avvenimenti della cronaca… Ma santo Iuppiter! Per quanto riguarda la cosiddetta “rivolta popolare” contro le attuali strutture della Repubblica araba d’Egitto (in arabo: Gumhuriyya o Jumhuriyya Miṣr al-Arabiyya), credo che, questa volta, i soliti noti stiano davvero esagerando…
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